Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SESTO
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qualche distanza dal palazzoe lasciavano tra loro e dai due lati sufficiente spazio a comode strade. In uno di questi recinti era la fonderia
che fu poi demolita nel 1660.
11 castello (castrum portae Phibellonae) esisteva da tempi antichied ho qualche sospetto che sia questa la casa forte che Guglielmo vii v'aveva edificato nel tempo in cui signoreggiò la città di Torino (4). Verso la metà del secolo xiv Jacopo di Savoia principe d'Acaia
vi facea murare una casa. Amedeo vi (il Conte Verde) vi negoziò nel 1381 la famosa pace tra Venezia e Genova. L'ultimo principe della linea d'Acaia
Ludovicodue anni prima di morire facea ricostrurre le torri alte e robuste che si vedono ancor di presente (1416).
Aveva allora il castello una gran camera di paramentoossia de'ricevimenti solenni al piano terreno. Un'altra gran camera di paramento al piano superiore; una gran sala al piano superiore ove desinava il principe. Contenea ìx mense e due buffetti. Vi si vedeva un orologio colla campana: una sala bassa pe' famigli con otto mense: una loggia guernita di panche sopra la porta grande del castello ; una loggia sulla pusterla: un'altra loggia ove lavoravano i segre-tarii; la camera di bon droyt dov' era il letto nuziale; una camera sopra la cucina col pello
cioè col riscaldatolo comunicante il calore della cucinaper dormirvi l'inverno. Ogni camera avca la sua Fot. Il 52
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (405/781)
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Phibellonae Guglielmo Torino Jacopo Savoia Acaia Conte Verde Venezia Genova Acaia Fot
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