Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO TERZOretrocamera (vetrati). La cappella
con un sito attiguo (vetrati) dove si custodivano la cera e le spezierie ; due guardarobela panatteria
la bottiglieriale cantine
la larderia dove si conservavan le grasce.
V'erano infine dodici o quindici altre camere e retrocamere pel maggiordomoper gli scudieri
e per le altre persone del servizio nobile e non nobile che aveano stanza in castello. Molte delle suppellettili ed arredi che vi si trovavanoerano contrassegnate co'nodi d'amore
e col motto fertdivise de' principi di Savoia dal conte Verde in poi
ovvero erano divisate colla rotellaparlicolar emblema de'principi d'Acaia.
Nella grande guardaroba delle tappezzerie si ve-deano fra le altre cose dodici vesti pe' paggi ; ed erano rosse foderate di bianco colle maniche ricamate d'argento con tre mazzette.
Dopo la morte di Ludovico principe d'Acaia
Amedeo figliuolo primogenito del duca Amedeo vine suo luogotenente generale al di qua dai monti ebbe dal padre
e fu la prima volta che si desseil titolo di principe di Piemonte
e venne ad abitar in castello. Ma mentre dava di sè le più belle speranzefu in giovanissima età colto da un morbo che in breve l'uccise nel 1431.
Fra le cose che avea secosono da notare varii libri divoti ed inoltre i Viaggi di Giovanni di Mande-ville
il Romanzo della Rosa
L'Albero delle battaglie
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (406/781)
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