Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SESTO
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Nel 1634 serviva al duca Villorio Amedeo i come primo segretario di Stato il commendatore Gian Tommaso Pasero
di natalidice un contemporaneo
nè illustrinè plebei
di professione dottor in legginè ignorante
nè dottodi temperamento tra bilioso e sanguigno
che lo rendeva d'ingegno astutospiritoso
attivofacondo
con una vena di poesia'
ma nelle passioni violentovendicativo
simulato ed ugualmente lusinghiero e maledicoportando sempre il fiele nel cuore ed in bocca il riso.
II ducail quale amava i ministri quieti e sodi
non l'aveva in graziama se ne serviva
perchè avea avuto le chiavi di molti segreti negozii al tempo di Carlo Emmanuele ie perchè aveva uno stile facile
nervosoimaginoso
efficacecondito con termini legali appropriati
sicché la penna del Pasero era detta volgarmente penna d' aquila.
A maggior grado di considerazione e di favoreche il Pasero
era salito il presidente Lelio Cauda
il qualequando la pestilenza del 1630 volse in fuga tutte le podestà della capitale
che qua e là si disperseroandato colla corte a Cherasco
sosteneva solo il peso del total reggimentoe senza l'aiuto del Senato e della Camera
e degli altri regii consigliprovvide con gran senno e gran fede a tutti gli emergenti
moltiplicandosi secondo il bisognoe mostrandosi prudente
vigilanteindefesso
disinteressato. II favore di questo ministro accese l'invidia
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (411/781)
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