Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      A queste baiescellerate per l! intenzione
      ma innocentissime nel fattoattendevano i congiurali.
      Ma non li tenean per baie queste macchinazioni nò la reggentenè i giudici ; e non lo erano fuorché nell'effetto indipendente dalla volontà de'congiurali. Furono presi anche il Gioia ed il Sillano e posti in castello. Sillano arrestato il 50 dicembre 1647
      fu messo nel carcere che era in cima alla torrecon un cameriere per servirlo
      che gli portava la vivanda da casa. Licenza questa assai misteriosa e graveforse di qualche significazione. DiffaIlo dopo un primo interrogatorio incui negò ogni partecipazione nel misfatto di cui si trattava
      in sull'alba del primo di gennaios'alzò dal letto
      prese due biscotti e un po'cli vinoe si pose a leggere
      vicino al fuoco
      1' ufficio della Madonna. Di quando in quando cessava dal pregare e dicea: Dio perdoni a chi è causa di questo.— Altre volte invece- diceva : Dio lo castighi
      è un infame ; e intendeva del monaco. Poco stante ebbe uno svenimento e mancò di vita. Sillano usciva pur allora d'una lunga malattiae non è chiaro di qual morte morisse. La stessa mattina undici medici e sei chirurghi vennero e fecero aprir il cadavere. La piuc-chè laconica relazione dice che nel cadavere non si trovò traccia di veleno; senza spiegare altrimenti la causa probabile della morte; senza neppur dire in che modo avessero proceduto all'esame; nò in che slato fossero i visceri
      nè altro.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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