Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SESTO
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la lesta
e decollalo sulla piazza del convento di San Francesco in quella città (10).
Cotanto traviava ancora il senso pubblicoil senso legale in tempi da noi non lontani: or che dirà di noi medesimi
dopo un altro secolo la posterità
non punto e con ragione indulgentequando si tratta di supplizi ! Se non crediamo più alle streghe
potrebbe darsi che altri pregiudizi ci travolgessero il celabroe che in qualche luogo s'adoperasse la scure in casi ne' quali sarebbero appena permessi i ceppi e le ritorte.
Nel 1075
in queste torri medesime fu sostenuto il conte Catalano Alfieri
cav. della Nunziata
generale in capo dell'esercito che invadeva l'anno prima con infelici successi il Genovesalo. Gli fu apposta a delitto cotale disgraziae si ebbe sospetto della sua fede. Secondo la consueta umana viltà
quando si seppe che il conte Alfieri era in mala vistasi trovò più d'uno che per giustificar se medesimo aggravava il capitano. L'Alfieri prima ebbe ordine di recarsi al suo castello di Magliano e di non partirsi di là. Poscia in agosto del 1673 il fiscal generale Comotlo gli recò nuovi comandi del duca che gli prescriveano di recarsi a Moncalieri all'osteria di qua dal Po chiamala Taglialargo
dove il maggior delle guardie Umberto si recherebbe a pigliarlo. Obbediva Catalano
ed a' 23 d'agosto era preso e condotto in castellodove si guardava a
f'ol. II Ì55
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (429/781)
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San Francesco Catalano Alfieri Nunziata Genovesalo Alfieri Alfieri Magliano Comotlo Moncalieri Taglialargo Umberto Catalano
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