Storia di Torino di Luigi Cibrario
LIBRO TERZOscritta di mano del duca
che non vi comprese d mirabile cartone di Sant'Anna di Leonardo da Vinci con sì squisita diligenza testò restaurato dal profes sore Volpato
nò tanti altri insigni dipinti e disegnide'quali per altre memorie autentiche appare aver il medesimo accolto prezioso tesoro.
Ora qual maraviglia se un principe nato di stirpe così gloriosa ed italianacapitano e guerriero di provato valore
di spiriti bellicosi e cavallereschiclic amava le lettere e le arti
le coltivavale proteggeva
che mostravasi insofferente d'ogni dominazione straniera in Italia
e massime dell'oppressione spagnolescasollevasse dall' Alpi al mar di Sicilia le speranze di questa povera Italia
e ne fosseed in versi ed in prosa gridato liberatore? Certo s'egli avesse saputo meglio temperar colla prudenza la foga della sua imaginazione e la grandezza de' suoi smisurati concetti
aspettar tempo e ferireavrebbe forse potuto adempiere in qualche parte almeno quel pietoso divisamento
quella nobile ambizionee contentar il giusto desiderio di quei che pensano che i popoli sono commessi
piucchè all'imperio alla tutela dei principi per esserne con lieve ed onorato freno governaticon forte braccio difesi
e non oltraggiatitiranneggiati e premuti.
Ecco alcuni bei versi fra i tanti che furono a Carlo Emmanuele isesto fra gli avi del Re Carlo Alberto
da ogni lato d'Italia indirizzati:
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (442/781)
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