Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SESTO 445
Fin dall'ottobre del 1607 era stato ritenuto ai servigi del duca in qualità di segretario il genovese Gaspare Murtola
uomo di molte letterevenuto al seguito di Pietro Francesco Costa
vescovo di Savona
nunzio apostolico. Verseggiava egli puree si studiava secondo le forze di onorare sì generoso signore
sia nella Creazione della Perla
scritta per le nozze dell'infanta donna Margarita di Savoia col duca di Mantova
sia nel poema della Creazione del Mondo
più notabile per la maestà del concetto che per la bellezza dell'esecuzione. Imperocché se niuno per la facoltà poetica poteva in quel secolo paragonarsi col Marini
moltissimi all'incontro d'assai minor fama
superavano facilmente il segretario genovese. Sorla tra il Murlola ed il Marini gelosa garaminutamente narrata dal Marini stesso in una delle sue lettere; allargato dall'una parte e dall'altra il freno alla maldicenza
il Marini scrisse varii sonetti intitolali la Murtoleide
fischiate; alle quali il Murlola contrappose la Marineide
risate. Ma debole egli era a petto al Marini così nello slil satiricocome nell'eroico. Tutti ridevano
ma non del Marini; del che il Murlola olire ogni ragione alteralomacchinò più rio disegno: ma udiamo il Marini: « domenica passala che fu il primo di febbraio (1609)
vigilia della Purificazione della Santissima Vergine
giorno per me sempre memorabilesulla strada maestra presso la piazza pubblica poco
Voi. Il 57
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (445/781)
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