Storia di Torino di Luigi Cibrario
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innanzi alle 24 horeil Murtola
mentre ch'io di lui non mi guardavam; appostò con una pistoletta carica di cinque palle ben grosse
et di sua propria mano molto da vicino mi lirò alla volla della viia. Delle palle re ne andarono a colpire la porta d'una bottega che ancor se ne vede segnata
l'altre due mi passarono succiando su per lo braccio sinistro e giunsero a ferire 1 Braida
giovane virtuosoben nato
et mio parliate amico I quale «i era allora a latoet veniva meco passeggiando: talché piaccia a Dio che la scampi Questo è stato uno dei più sen-sib'ii et ev Beatissima Vergine
la qual^per la particolar divotione ch'io le porto non volse soffrire ch: ;o >n un giorno della sua festività fossi morto così villanamente per man d'un traditore: et miracolo anco di San Maurtlio del quale agli 11 del mese passato io presi il sagro abito; et se ne vede la prova manifesta poiché tutta la parte sinistra del mantello nuovo è lacera et forata dalle palle eccetto la croce che sola vi è runasa intatta et senza offesa alcuna. 11 Murtola fuggendoappena fu in piazza
diede tra biri e fu presoe condotto n prigione dove subito confessò d'aver tirato al Manni con animo deliberato d'ucciderlo
affermando che quando avesse potino gli avrebbe dato di bel mezzodì quando io ora in carozza col duca (19)
e coi cardinali. »
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (446/781)
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