Storia di Torino di Luigi Cibrario
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I.II1B0 TEH/Oilo' Modici
da cui fu regalmente guiderdóualo co» una pensione di 1500 scudie con presenti di gioie
e di moneta di grandissimo valore. E bene è da dolere che sien quei canti corrotti da alcune lascivie e non di solo stileche giustamente li fecero condannare; perchè rifulgono di bellezze peregrine e mostrano un'altezza d'ingegno
e un magistero di versi certamente rarissimi; valga d'esempio l'invocazioneda cui s'inaugura il poema.
Io chiamo te per cui si volge c muove La più benigna e mansueta sferaSanta madre d' amor
figlia di Giove
Bella Dea d'Amatunta e di Citerà; Tela cui stella ond' ogni grazia piove
De la notte e del giorno è messaggiera; Telo cui raggio lucido e fecondo Serena il ciclo ed innamora il mondo.
Tornato il Marini in Italia
ricevè a Torino tutti quegli incontri e quegli onori che Alessandro avrebberendati ad Omero (20); dedicò al principe Tommaso di Savoia il suo poema della Zampogna e n'ebbe in dono una ricca collana d'oro; il principe cardinale Maurizio lo volle seco nel viaggio di Roma. Ed in quella città e aNapoli ebbe onori ed incensi straordinarissimi
come sono usii troppo modesti o troppo gelosi Italiani
a renderli a quo'soli il cui merito
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (450/781)
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