Storia di Torino di Luigi Cibrario
c.Ai'o siisro
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sia slato in paese straniero preconizzato. Mori a Napol in marzo del 1625 d'anni 56
e mostṛ in sul declinar de'suoi giorni coś profondo sentimento di dolore dc'suoi peccatie massime degl. oltraggi dati al buon costume
che mosse a pietà tutt gl astanti Fini la vita pronunciando Miserere mei Deus
sccundum magnani misericordiam tuam. Fu sepolto con pompa regia in San Domenico maggiore di Napoli
Ma finita ś lunga descrizione torn.amo al palazzo dei duchi di Savoia.
Carlo Emmanuele li comincị la nuova fabbrica del palazzo reale negli ubimi amn del suo regno co'disegni del conte Amedeo di Castellamonte. Essa fu proseguita da Maria Giovanna Battista e dal re suo figliuolo. Grandi ne sono le proporzioni ma non soda a gran pezza come ne apparisce la struttura.
Nel sito in cui ora si vede la cancellata di ferroun elegante padiglione ornalo di colonne
di marmi e di statue serviva come d'an j porta al palazzoe compensava il difetto d'ornamenti nella facciata. Da quel padiglione mostravasi al popolo l'insigne reliquia della SS. Sindone; e furono talora a siḿl festa fino a sedici vescovi ed un cardinale (21). Dopo di essersi esposta alla pubblica venerazione dal padiglione
esponeasi ugualmente per maggior appagamento del popolo dalle due gallerie del castellocome abbiam veduto farsi nell'auspicatisśine nozze
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (451/781)
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