Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO TERZOdell' augusto Vittorio Emmanuele duca di Savoia colla Imperiale Arciduchessa Maria Adelaide.
Sopra lo scalone del palazzo reale č la statua equestre di Vittorio Amedeo ipopolarmente famosa sotto al nome di cavallo di marmo. I montanari che dai gioghi e dalle valli alpine scendono in cittą non aveano altre volte idea di maggior opera dell'arte della scoltura. Ora che cominciano
per munificenza del Rea vedersi pubblici monumenti
come si conviene a cittą italianail cavallo di marmo č scaduto dell'antica fama. Fu modellato questo cavallo da Pietro Tacca di Carrara discepolo di Giovanni Bologna
ma č lavoro mediocre. Bella invece č la statua del duca in bronzo del Duprč. I due schiavi di marmo incurvati sotto al cavallodi egregio lavoro
diconsi di Giovanni Bologna. L'atrioe lo scalone di questo palazzo s'adornano di busti e di statue antiche
le quali derivano dal castello di Casalmonferrato
come quelle che vedonsi nel castelloe quello che si vedeano nella galleria delle 15. Segreterie di Stato.
Molte volte sono state descritte le opere d'arte che adornali la reggia; noi non ridiremo il gią detto: ai nomi di Giovanni Miele
Daniele Seiter
Carlo Delfino
Claudio Beaumont
che vi dipinseroconviene ora aggiunger quelli di Palagio Palagi Bolognese
di Podesti
d'Arienti
di Migliata
d'Hayez
di Storcili
ed altri molti.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (452/781)
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