Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SETTIMO 167
di sito per cosirurvi un palazzo; ma non l'edificò
impedito da morte; ed invece Ludovico San Martino d'Agliò di S. Germano costrusse il bello edilìzio che è tuttora posseduto da'suoi discendentie che allora s'appoggiava al muro della citta. 11 celebre don Filippo d'Agliò suo nipote l'ampliò. Questa illustre famiglia ebbe il generoso pensiero di destinare il vasto portico che è sotto la casa ad uso di fiera
ed una iscrizione che ancor si vede sotto allo stesso portico ha tramandato ai posteri la memoria del benefìcio procurato (4)
dappoiché con patenti del 4 maggio 1085
ad istanza del marchese Carlo Ludovico San Martino di San Germano grande scudiereVittorio Amedeo 11 die facoltà di tenere in Torino due fiere annue chiamate di San Germano
l'una per quanto era lungo il carnovale
1' altra in principio di maggioin occasione della festa del Santissimo Sudario.
Piazza Castello fu sovente campo d'armeggerie
di corse e d'altre feste. Nel mese di settembre del 1447 venne alla corte di Savoia al duca Ludovico messer Giovanni di Bonifacio cavaliere errante (che-valieraventureux) il qualeandando perule corti de' principi cercando occasioni di segnalarsi
avea sentito ricordare tra i più valorosi cavalieri messer Giovanni di Compeys
sire di Thorein ciambellano del duca di Savoia. Tanto bastò perche l'accendesse
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (459/781)
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