Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SETTIMO 167
apied puis a cheval se porterent vaillamment cu grani prouesse et hardiesse et tellement firent come ung chescun peut voyr. Ma noi che non abbiamo veduto dobbiamo star contenti al giudicio del duca e credere che tutti e due si sieno portati bene. Presenti a quel duello erano Giacomo della Torre cancellier di Savoia
Giovanni bastardo d' Armagnac
Luigi di Savoia
Sire di Racconigi
maresciallo di Savoia
Giacomo di Valperga
Amedeo di Luserna ed altri molti. Le lettere patenti hanno la data del Iti gennaio 1450 (5).
A' tempi di Carlo Emmanuele 1
la corte di Savoia era delle piů liete. Questo principe trovava invenzioni ingegnosissime per feste allegorichecavalleresche ad un tempo e mitologiche. Ad esempio del principe
i suoi figliuoli ed i cortigiani esercitavano la loro facoltŕ inventiva. Alcune di queste feste davansi nel palazzoo in teatro. Varie nel giardino
o nel parco. Si ha memoria di favole pastorali fatte rappresentare in quest'ultimo sito nel 1601; d'una gran festa che vi si diede al maresciallo di Crequy nel 1629. La piazza Castello si riservava alle corse al Saracino
chiamalo altrimenti facchinoo uomo armato ; che era un gran gigante di legno girante sur un perno con braccia armate di bastone. Si correva conlra di lui colla lancia in resta. Se la lancia percuoteva nel mézzo del petto il gigante non si moveva
ed il colpo era onoralo : per poco che Poi. Il 59
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (461/781)
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