Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO SETTIMO
      167
      giocondi ricreamentiliete brigate
      allegri convitigraziose veglie
      d'incontrare e d'onorare i principi forestieri congiunti di sangue colla casa di Savoia
      d'imbandire festini alle dame ed ai signori della città
      di dare spettacoli sulla pubblica piazza. Essa avea poi privilegio di far pagare alle novelle spose il dritto di barrierarecandosi in bell'arnese V abate co' suoi monaci lungo il cammino che la novella sposa dovea percorrere
      e vietando festivamente alla medesima il passofinche non avesse pagata la moneta determinata dalla consuetudine.
      Grave era siffatta consuetudine per i binubii quali
      onde ricomperarsi da quella musica discorde di paiuolimolle
      pentole e padelle che disturbava la prima sera delle nozze (8)
      doveano un desinare a tutti i monacied un quarto di grosso aWabbazia per ciascun fiorino del valsente della dote.
      Questo privilegio ed un altrodi cui parleremo
      erano certamente stati conceduti e a Torino ed in tutte le grosse terreall' abbazia
      alfine di cominciare a metter regola ed ordine in ciò che prima operavasi per incomposta violenza di molo popolare.
      Se taluno si lasciava battere dalla propria moglieandava Vabbazia degli Stolti a pigliarlo
      lo poneva cavalcioni sopra un asinoe lo conduceva per le vie della città circondato da molti monaci armati di conocchie.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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