Storia di Torino di Luigi Cibrario
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unito TKRZOche il re ne Tu commosso e si dispose all' accordo.
Fu poi Tolosa fallo arcivescovo di Chieti
e nèl 1605 venne a Torino in qualità di nunzio apostor lieo. Carlo Emmanuele i lo tenne in conto d'amicoe da' suoi discorsi e dall' aver udito parecchie volte in duomo predicatori Teatini s' anḍ via via incorando d'introdurre quell'ordine nella sua capitale.
Nel 1621 ne scrisse lettere al generale dell'ordine Vincenzo Giliberli che venne per questo fine a Torino. Ma non s'avea per allora nè casa nè chiesa da cedere. I tempi eran durie non v'era modo di cominciar nuove fabbriche.
Vennero tuttavia due padri e due laici; Gaetano Cossa e Dionisio Dentice abitarono alcune camere vicine al duomodove celebravano e predicavano.
Furono poi trasferiti alla chiesa di San Paolo
ma in breve doveitero uscirne per le molestie di que' battuti; andarono a San Michele
ma l'angustia della casa e l'aria malsana li caccị. Passarono nel 1625 nella casa degli eredi del contadore Agostino Falletlo vicino alla Trinità
dove crebbero al numero di dodici religiosie rimasero fino al 1634 (12)
nel qual anno con lettere patenti dell' 8 d'aprileebbero dalla liberalità di Vittorio Amedeo ́ la casa attigua al palazzo del cardinal Maurizio di Savoia (ora della regina Maria Cristina)
ove sollecitamentee con danaro proprio
e con limosine raccolte
è co'sussidii
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (466/781)
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