Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo secondo 501
da Caravaggio. Il quadro dell' aliar maggioremezzo sepolto dietro al Irono su cui s' espone il Santissimo
e le file di candelieri che fanno ala al medesimoe che rappresenta S. Carlo genuflesso innanzi alla Santissima Sindone sostenuta da due angioli
è del Morazzone ( Pier Francesco Mazzucchelli).
Nella cappella di San Giuseppe
patronato dei Broglia
la tavola è dipinta da monsù Delfino
e v'ha il monumento colla statua di Francesco Maria Broglia
chefatte le prime armi alla famosa scuola di Carlo Emmanuele i
passò in Francia
e salì ad alti onorie nel 1656
posto l'assedio a Valenza
nel riconoscer la piazza fu da una palla nemica trafitto. L'iscrizione lunga ed ampollosa e d'Emmanuele Tesauro
il quale ebbe per lunghi anni il privilegio degli epitafii pc' morti illustrie d'ogni altro genere d'iscrizioni; e sebbene ne ignorasse il verace magistero
che ni uno trovò prima di Morcelli é Vernazza
tuttavia adoperò lingua assai buonae in fatto di stile
tra il luccicar delle false gemme si riconosce anche lo splendor delle buoneperchè non si può negare che il Te-sauro fosse polente d'ingegno e d'imaginazione. Le sue iscrizioni sono stampate
e ve ne hanno più edizioni (3). Morì il 26 febbraio 1675.
Una breve iscrizione che si legge in un angolo del sepolcro del Broglia ci avverte che architetto e scultore di questa cappella e di quella del Crocifisso
che le sfa di fronte
è Tommaso Carlone di Lugano (4). ri ni
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (501/781)
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