Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAl'O TKKZUisola a sinistra
in un sito ov'era ai tempi d'Emma-nuele Filiberto la posta de'cavallied ove poi fu una casa di delizia di D. Amedeo di Savoia
richiama una questione molto agitata intorno alla giustizia e convenienza d'abolire la mendicità. La società civile non essendo veramente che una ordinata distribuzione di lavoro
è dunque principio sociale che tutti debba:.o lavorare. Ed è ciò tanto veroche quelli che chiamansi ricchi
e vivono talvolta oziosi del provento delle loro possessioninon campano d'altro che del prodotto di lavori anteriori
di cui si sono renduti consolidatarii.
I mendicanti non lavorano e non hanno credito di lavori anteriori con cui campare.
Essi dividonsi in tre classi : quei che non possono lavorare; quelli che possono e voglionoma non trovano lavoro
e quei che possono e non vogliono lavorare.
In quanto ai poveri delle due prime classi
è debito della società di soccorrerli. E ciò che più monta
è caro precetto della carità cristianale cui sante massime sono sempre
a considerarle anche solo dal lato umanole più prudenti
le più sicurele più eminentemente sociali.
Nel soccorrerli la società ha la scelta de' mezzi più acconcipuò ordinare soccorsi individuali
e soccorsi collettiviaiutarli nelle loro case od albergarli in un ospizio con certe regole
sì veramente che ad
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (523/781)
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Emma-nuele Filiberto Amedeo Savoia
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