Storia di Torino di Luigi Cibrario

Pagina (523/781)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      CAl'O TKKZUisola a sinistra
      in un sito ov'era ai tempi d'Emma-nuele Filiberto la posta de'cavallied ove poi fu una casa di delizia di D. Amedeo di Savoia
      richiama una questione molto agitata intorno alla giustizia e convenienza d'abolire la mendicità. La società civile non essendo veramente che una ordinata distribuzione di lavoro
      è dunque principio sociale che tutti debba:.o lavorare. Ed è ciò tanto veroche quelli che chiamansi ricchi
      e vivono talvolta oziosi del provento delle loro possessioninon campano d'altro che del prodotto di lavori anteriori
      di cui si sono renduti consolidatarii.
      I mendicanti non lavorano e non hanno credito di lavori anteriori con cui campare.
      Essi dividonsi in tre classi : quei che non possono lavorare; quelli che possono e voglionoma non trovano lavoro
      e quei che possono e non vogliono lavorare.
      In quanto ai poveri delle due prime classi
      è debito della società di soccorrerli. E ciò che più monta
      è caro precetto della carità cristianale cui sante massime sono sempre
      a considerarle anche solo dal lato umanole più prudenti
      le più sicurele più eminentemente sociali.
      Nel soccorrerli la società ha la scelta de' mezzi più acconcipuò ordinare soccorsi individuali
      e soccorsi collettiviaiutarli nelle loro case od albergarli in un ospizio con certe regole
      sì veramente che ad


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

Pagina (523/781)






Emma-nuele Filiberto Amedeo Savoia