Storia di Torino di Luigi Cibrario
l.lnitU QUARTOdestinate dal re
dalla regina e da Madama Beale (12). Il numero dei ricoverati nello Spedale di Carità è d'oltre a 5
500; poiché col volger d'un secolo moltiplicaronsi co' bisogni anche i benefattoridei quali fanno memoria
e gli stemmie i busti
e le iscrizioni che nobilitano il vasto edifizio. Negli ultimi anni dell' Impero francese lo Spedale di Carità era minacciato di soppressionequando accorse a salvarlo uno di quei cuori che Dio crea per pubblico benefizio
il conte Adami di Bergolo
il quale ne pigliò sopra di sè tutta la curae quella numerosa famiglia tenne in conto di propria
e molte industrie v'introdussemolte ne migliorò
e fra gli altri studiquello vi recò della musica; e in ogni tempo
e sino al termine della sua mortai carrieraanche dappoiché racquistatasi per noi l'indipendenza nazionale
più non mancava allo Spedale di Carità efficacia di protezioneil conte Giuseppe Adami perseverò a promuovere con ogni cura gli interessi morali e fisici dei ricoverati con tale abbondanza d'affetto
che oradopo molli anni che riposa nella quiete del Campo Santo
se vedi un tumulo cui faccian corona le figlie dello Spedale inginocchiateuna delle quali spazzi la polvere che ricopre la pietra del sepolcro
l'altra su vi deponga una modesta coronala terza s'inchini a baciarla
mormorando sommessamente il dolce nome di padrepuoi conoscere da ciò che quello è il sepolcro di Giuseppe Adami.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (530/781)
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