Storia di Torino di Luigi Cibrario
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L1HR0 QUAUTOin fine dell'isola dell'Annunziata
in una casa che Gian Domenico Tarino avea venduta al presidente Pergamo. Nel 1626 la chiesa era giā edificala. Nel secolo scorso era stala nobilitata con facciata e cupola sui disegni di Bernardo Vittone. Giovanni Paolo Becchi
di Como
allievo del Morazzone
v' avea dipinto nel 1671 la tavola del Crocifisso. Vedeansi in quella chiesa altri dipinti del cav. Delfinodel Trono
del Milocco ; ma non v' era cosa di gran pregio.
I canonici regolari di Sani' Antonio non furono appresso a noi tra i pių segnalati nč per merito di dottrinanč per merito di santitā. La disciplina fin dai primi anni del secolo xvn andava molto scadendo
nč bastarono gli sforzi d'alcuno degli abati generali a ristorarla solidamente. Erano giā in poco buona vista presso a Carlo Emmanuele in; ma li sostenne la propensione che il marchese d' Ormea nudriva per l'abate generale Gasparini. Possedevanocome č nolo
anche il celebre ed antico monastero di Sant' Antonio di Ranverso
presso a Rivoli. Ma colā ed a Torino il maggior numero dei canonici era franceseopperō vi fu costante opposizione a formare
come si praticō per gli altri ordiniuna provincia nazionale.
In dicembre del 1776 una bolla pontifėcia unė l'ordine regolare di Sant'Antonio all'ordine di Malta; ma il convento di Torino fu dismesso all'ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (534/781)
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