Storia di Torino di Luigi Cibrario
luiito quintoNel 1376 Giovanni di Rivalla facendo la visita di quel monastero
die'varii provvedimenti che dimostrano quanto ne fosse sciolta la disciplina. Imperocché ordinò
a pena di scomunicaalla badessa Agnesina che tenesse il monastero chiuso
nò permettesse ad alcun laico l'ingresso; che andando laico o religioso a parlar con monacheessa disponesse che parlassero alla porla o alla finestra
e fossero sempre in due ; che se alcun giovane laico andasse per parlare con una monacaessa badessa in termine di quattro giorni lo facesse sapere al vescovo ; finalmente ordinò che tutte lo monache dormissero nel dormitorio
eccettuata la badessa e la signora Lionella (1).
Queste monache non aveano clausuraed uscivano liberamente per la città; e però si ha memoria d'un Giovanni Mussalo
condannato in sette fiorini d'oro e mezzo di multaper aver fatto cadere maliziosamente suor Alessina degli Aimari
monaca del monastero di San Pietro (2) (1585).
Erano queste monache per Io più d'illustri natali. Due priorati dipendeano dal monasteroed aveano ciascuno una monaca deputata a governarlo. Nel 1587 Calterina della Rovere era priora di Scarnaggi ; Isabella l'rovana
priora di Macello (5).
Nel '15G0 erano le monache di San Pietro ridotte al numero di trequando Pio ìv le unì al nuovo monastero delle Canoniehesse Laleranensi di Santa
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (548/781)
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