Storia di Torino di Luigi Cibrario
;>j(j l.lituo IJUMIIallo carceri
dove le veniva consegnalo il ìuo. La compagnia lo vestiva d'un abito di zendado rosso
10 coronava di laurogli poneva in mano un ramoscello d'ulivo in segno di vittoria e paco; » quindi
postolo >a mezzo al priore ed al soltopriorelo accompagnava al suono di festivi stromenlu e cantando
11 Te Dcum
ai Duomo
donde riconducevalo alla chiesa di San Dalmazzo
nella quale si cantava una messa coli'applicazione del sacifìzio per la Real Casa di Savoia. Finita la messa
.1 reo se ne partiva dopo d'aver offerto l'elemosina convenulae trova vasi restituito nella libertà
ne'benineW onore e nella fama antica (G)
seppure alcuna persona al mondo può rendere l'onore e la fama una volta perduta; se pure Fopin.one pubblica s. può cambiare con un rescritto. È noto che Benvenuto Cellini trovò in Roma la stessa via d. salvarsi dalla pena incorsa per un omicidio; e lo narra emedesimo in quella sua vita
che sarà un perpetuo e sicuro modello di lingua e d stile per l'aurea sua scioltezza e semplicità
e che raccomando singolarmente a giovaniperchè serve di correttivo a quella tendenza che la foga dell'imaginazione induco allo siile gonfio e ri dondanle
uno dei sol'ti peccali dell'età più verde.
La sublime missione di carità che esercita questa Compagnia
ed il modo eoa cui soslantemente l'esercitò
invitarono in ogni tempo uomini distinti per nascitaper uflìzi
per ingegno a forvisi aggregare.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (552/781)
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