Storia di Torino di Luigi Cibrario
UBOlibllu quinto
polente a mutarne la natura ed a farne un esempio di ravvedimento e di graziacome quasi sempre succede. Nella cappella sta il sindaco della Misericordia
capo del confortatoriocogli altri misericordiosi. Fuori della cappella e della vista del condannato i soldati di giustizia che lo custodiscono. La sentenza gli si legge d'ordinario alle undici di mattina: non prima della stessa ora del giorno seguente dee ricevere la sua esecuzione. Sono ventiquattro ore che gli si lasciano onde provveda alla salute dell'anima sua. Noto quello che accade d'ordinario e che so per sicura relazione di confratelli più forti di me nella esemplare e meritoria loro pietà. Nelle prime ore o scor-gesi una morale prostrazione
un totale abbattimentoo la concitazione degli affetti più violenti
più rabbiosipiù disperati ; e certe volte l'uno stalo succede all'altro. Ma venuta meno la luce odiata di quel giorno che fu apportatore di sì funesta novella
torna un po' di calma e dà luogo a migliori consigli. Allora più non si rifiuta la confessionee raro è il caso in cui s'indugi fino a notte inoltrata. Passa il condannalo una parte della notte in preghiere
e poi gusta qualche ora di sonno inquieto; all'alba del nuovo giorno sente la messa che si celebra nella vicina cappella e riceve il pane degli angioliche in altri paesi
con soverchia durezzasi ricusa ai condannali. Divote orazioni
pii affetti vannosi alternando fino all'ora fatalegiunta la quale l'esecutore fa domandare al
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (556/781)
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Misericordia
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