Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAl'O CHIMO
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sindaco della confraternita il permesso d'entrare. Avutolocomincia un soldato di giustizia a staccar la catena che inceppa il pie del paziente
poi lo accompagna appiè dell'altaredove s'inginocchiano egli e l'esecutore. Questi a lui rivolto gli dice esser egli dalla giustizia destinalo ad eseguirla sentenza; eseguirla
non per alcun odio che a ciò lo movama per dovere
pregandolo di perdonargli. Il condannalo risponde che gli perdona. L'esecutore rialzatosi gii lega le braccia e gli pone al collo il lacciostato prima benedetto dal sacerdote. Allora si apre la finestra che dà sul cortile della prigione
ove sono accolti i carcerati. Il paziente si congeda da loroinvitandoli a pigliar esempio da lui e ad emendarsi. Dopo ciò s'avvia il funebre corteggio; la compagnia col gonfalone
il carro cinlo dai soldati di giustizia e dagli esecutorie formato di due banchi lateral-menle l'uno all'altro addossali
sovr'uno de'quali siede il pazientein mezzo a due sacerdoti; sull'altro il sindaco con altri confortatori muniti di cordiali.
Innanzi alla chiesa de'Gesuili ed alla Basilica il carro si ferma un istante onde il paziente riceva la benedizione dell'agonia. Finito il triste spettacoloche sempre attira una quantità di popolo minuto
di borsaiuoli e di donne da partiloil sindaco della Misericordia sale sopra la scala del patibolo e taglia il capestro a cui è sospeso il giustiziato
mentre altri confratelli adagiano il cadavere nella bara e loVoi. Il 7 l
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (557/781)
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Gesuili Basilica Misericordia Finito
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