Storia di Torino di Luigi Cibrario
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UIIKO QUINTOprudenza
per dottrina molli altri Carmelitani scalzi di questa casa Torinese. Enrico Provana di Leynì
di 14 anni e mezzo pigliò l'abito di Carmelitano scalzo coli'aiuto d'una fede di battesimo alterata da chi sapeva che con tal mezzo si potrebbe più tardi far dichiarar nulla la professione. Ma il fervoroso giovanettosaputo ch'egli era libero e che poteva tornarsene a casa sua
rinnovò invece con gran costanza la professione. Studiò a Torino
Bologna e Roma
poi di soli 24 anni fu professore di filosofia e teologia a Malta
dove molto l'adoperarono in gravi incumbenze il gran maestro ed i cavalieri. Carlo Emmanuele u
10 chiamò per suo teologo e molto si giovò della sua dottrina e prudenza in segreti maneggi. Andò voce a Boma che il padre Provana appoggiasse i sensi della Camera contra l'immunità ecclesiasticaonde giunse l'ordine a'superiori d'allontanarlo da Torino. Ma il ducane fece così risentita dimostrazione col nunzio che l'ordine fu rivocato. Anzi il nunzio medesimo
avuta personale conoscenza del Provana
imparò ad amarlo e stimarlo. Fu priore del convento di Torino e provincialee poi vescovo di Nizza nel 1671. Morì
11 27 novembre del 1706.
Il padre Andrea della Concezione (Biava) di Traversella
fondò il convento di San Giuseppe di Albagna
e morì il 26 giugno 1706
mentre dal castello di Masino era portato infermo al convento di Albagna.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (584/781)
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