Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO TEKZO
58!)
Giovanni Vincenzo Rolfo
di una famiglia di conladini presso al Mondovì
si rendette Carmelitano Scalzo Laico col nome di fra Pietro Antonio di Santo Stefano. Fu grande esempio d'amor di Dio
d'umiltà
di carità
di pazienza. Morì a Torino con universale opinione di santità
il 4 novembre 1710. Accorse il popolo con tanta frequenzache i superiori furono obbligati a chiuder la chiesa e ad aspettar le due di notte per fargli la sepoltura. Ma anche allora la calca fu tale che i religiosi non poterono difendere il morto corpo
sicché con divota violenza non fossero tagliati a pezzi l'abito e i capelli e rubati come cara reliquia d'un uomola cui morte era preziosa nel cospetto di Dio (12).
Fra Angelo Francesco di Santa Teresa era figliuolo di Francesco Villioti di Mondovì
medico e scrittore. Di quindici anni vestì l'abito de'Carmelitani Scalzi. Nato nell'anno santo 1050
nell'anno santo 1675 partì da Roma per le missioni del Malabar; nell'anno santo 1700 fu nominato vescovo di Metopoli (15) e vicario apostolico. Scrisse un catechismo nell'idioma inalabaricopatì persecuzioni e carcere dagli Olandesi e morì a Verapoli il 17 ottobre 1712. Nelle lettere della sacra congregazione di Propaganda mirabili cose si narrano di questo prelato: dicendosi che conobbe la morte della madre nel momento medesimo in cui accadeva a Mondovi nel 1682; che prenunzio la propria un anno prima che seguisse ; che al
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (585/781)
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