Storia di Torino di Luigi Cibrario
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abbandonare il suo gregge; quando il papa Io chiamò altrovedeputandolo vicario apostolico del Mogol. Mentre s'allestiva a partire morì a Bassora nel 1751. Martire vien detto di pazienza e sì agevole di costumi
che gli stessi eretici lo accompagnarono al sepolcro e ne onorarono la memoria. — Arte preziosa e santainsegnar coll'esempio agli infedeli ed ai dissidenti che l'intolleranza è vizio proprio di chi si trincera nell'errore
non di chi crede e parla e sparge il vero.
Dalmazzo Vasco di Mondovì
figliuolo del conte Carlo Francesco
nato nel 1675
fuggì dalla casa paterna al convento de' Carmelitani
e pigliò l'abito nel 1691. Ne furono i genitori adirati e dolentied avuto ricorso a Roma
ottennero che in sito appartato fosse dal Sant'Ufficio esaminata la vocazione di quel giovane. Dopo molte provericonosciutosi perseverante
potè il Vasco far la sua professione. Studiò a Torino
fu lettoree sostenne tutti gli altri più rilevati ufficii dell'ordine. Nel 1727 venne eletto vescovo d' Alba. Resse quella diocesi fino all' anno 1749 in cui morì a" 51 dicembre. Chiamavasi dopo la professione religiosa Carlo Francesco di S. Giovanni della Croce.
Finalmente uscì da questo convento di Sta Teresa
dopo d'esser stato per molti anni curatoil meritis-simo vescovo presente di Cuneo
Monsignor Clemente Manzini di Sassello.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (587/781)
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