Storia di Torino di Luigi Cibrario
LIBRO QUINTOe di finire. Che importa che vi vogliano due o più generazioni? Gli individui si rinnovano
ma la società rimane; la catena degli esseri non s'interrompe. L'operadirò così
mondiale continuae continuerà sino alla consumazione di quel gran fatto
composto di una serie inenarrabile di fatti e d' accidentiche Dio ha prestabilito
a cui ciascunovolente o non volente
ed insciente coopera; a cui i buoni soltanto cooperano regolarmente ed utilmente nel senso dell' ordineche è la sola forse che Dio ci abbia rivelata delle leggi arcane
con cui l'adorabile sua provvidenza governa questa gran macchina dell'universo.
Ma torniamo ai Filippini.
Nel 1714 progrediva lentamente e maestosamente la fabbrica della chiesa. Era voltata la cupolalastricato di marmi il Sancta Sanctorum. La fama di santità che risplendeva sul sepolcro di Sebastiano Valfrè (morto in gennaio del 1710)
apriva tutti i cuori alla beneficenzaquando
alle ore tredici italiane del 26 d' ottobredopo quindici giorni di pioggia
la gran cupola cadendo rovinò tutta la fabbricasicché non rimasero intatte che le mura del presbitero.
Adorarono i preti dell'Oratorio la volontà divina che li colpiva così crudelmente; ma confidando in essas' accinsero incontanente a riparare tanta rovina; ed avuto un nuovo disegno da don Filippo
| |
Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
|
Pagina (604/781)
|
Dio Dio Filippini Sancta Sanctorum Sebastiano Valfrè Oratorio Filippo
|