Storia di Torino di Luigi Cibrario
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leggiadria sono i pullini intagliali nelle tribune da Stefano Maria Clemente.
Nel terzo altare a destra di chi entrache s'intitolava a San Lorenzo
eravi un bel quadro del Trevisani
trasportato poi nella prima cappella dalla medesima parte: ora si denomina dal beato Sebastiano Valfrè
e la tavola che rappresenta questo figliuolo dell' Oratorio torinese in gloria colla Vergine Santa
di cui tanto concorse a propagar la divozione
è del celebre Ferdinando Cavalieri.
Di questo eroe dell'Oratorio torineseche primo dopo il santo fondatore Filippo meritò 1' onor degli altari
si ha una copiosa vita stampala (5)
che va per le mani d'ognuno ; e ciò mi dispensa dall'esporre in questo luogo le eminenti virtù per cui tanto ri-lussee così utilmente influì colla parola non meno che coli'esempio sull'intera città in fatto di religione e di costume. Dirò invece cosa poco nota
ma pur verissima; ed è l'apostolica libertà con cuiricercato da Vittorio Amedeo n
se sapesse indovinare la significazione di quell' antico mollo della casa di Savoia FERT
su cui correano tante diverse interpretazionirispose che sì; ed interpretollo : Fernina Erit Buina Tua. 11 principe che aveva in somma venerazione il padre Valfrè
e che ben sapeva dove quelle parole andavano a ferirereplicò con maggior confusione che sdegno: Dunque per me non vi sarà salvezza? Sì
soggiunse il padrema le converrà
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (607/781)
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