Storia di Torino di Luigi Cibrario

Pagina (610/781)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      C)Ì4 LIBRO QUINTOe modesto
      ora velato di tristezza e di compassioneentrava nelle case secondo la varia missione che avea
      assisteva li infermi poveri nelle stallenelle scuderie
      nelle stradetra il sucidume più schifoso
      facendoli scopo non solo di carità
      ma di tenerezzapassando al loro fianco le intere notti. Tutto quello che avea
      tutto ciò che di limosine poteva raggranellare ei dava ai poveri. Udiva e soccorreva ogni uomo. Portava di notte ai poveri vergognosi panevino e legna. Toglieva il carico di mantenere intere famiglio
      di far allattar bambini; forniva gli artigiani poveri di stromenti e ordigni del loro mestiere
      - non guardando mai se fossero della parrocchia o nodel paese o forestieri
      purché fossero bisognosi. Il che pur troppo è virtù rarissima. Zelator sommo della castità
      avviluppato come in un usbergo nella coscienza del proprio dovereera intrepido contro ai seduttori ed agli scandalosi; sicché corse più volte pericolo della vita. Serviva il buon sacerdote
      mondavamedicava gli ammalati i più schifosi
      anche gli affetti da lebbra o da altre malattie cutanee. Egli stesso girava di notte a destar medicia far aprir bottega agli speziali. E quest' uomo così caro
      così buonocosì dolce col prossimo
      era altrettanto durorigido
      crudele con se medesimopoiché mangiava e dormiva pochissimo
      e maceravasi con rigori continui di penitenza.
      Morì 1' uomo apostolico il 23 d' aprile 1763 di


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

Pagina (610/781)