Storia di Torino di Luigi Cibrario
NO TUL interno mostra una rotonda intersecata ila una croce
ai quattro capi della quale s'alzano quattro grandi aironi sorreggenti la cupola.
L'arcone clic s'apre di fronte alla porta d'enlraia costituisce I' aper tura del santuario o presbiteriodietro 11 quale il gran coro delle monache
elevato ali altezza dell interno basamentodi forma eliltica
sostenuto da colonnecoperto d una seniicupola con particolare lucernario; i due arcom laterali formano due grandi cappelle.
Fra i quattro arconi corrono diagonalmente quattro aperture a piatta-bandaterminanti con piccole absidi
illuminale da particolari piccoli lu cernarii. Una di esse dà l'accesso alle sagrestiee ad una porla sussidiaria di uscita; l'altra serve agli usi della vestizione delle monacande
che si fa al cospetto del pubblico; le allre due formano due cappelletle.
Il grande lucernario della cupola maggioree gli altri delle cinque absidi
oltre due lineslre semicircolari sugli altari lateralied aleune altre del coro assicurano un'abbondanza di luce di un effetto assai vago.
La decorazione riccacome conviensi all'ordine corinzio stalo prescelto
ed alla maestà del culto cui è il tempio destinato
è a fondo bianco e ornati d'oroa colonne scanalate (che sono più di 50)
la più parte isolaleed è uniforme ed unica per lutto il tempio co" suoi accessori'!
cioè coro e absidi minori. Le colonne sono sostenute da ampio basamento; la trabeazione sostiene otto gruppi d'angeli rappresentanti varii atti dell'adorazione; la cupola è a cassettonio lacunari ottagoni.
Sotto il coro v ha una cappella scuraaccessibile al pubblico
e attorno alla quale possono assistere ai divini uffici le monachenon vedute
in appositi corridoi.
>on facile era di coniDinare in ristrettissimo spazio tulli i comodi delle l'unzioni e del servizio pubblico colle severe prescrizioni della rigorosa clau surae colle regole parlicolari del culto delle Adoralrici; il valente archi letto ha superato felicemente ogni difficoltà
ed ha tanto maggior meritoinquantochè ha studiato la decorazione architettonica e la distribuzione delle parli in modo
da lasciar libero il campo a soddisfare un desiderio del secolo e del paesedando luogo ai prodotti della scollura ch'ivi potrà aver sede e trionfo per la natura dei combinati giuochi di luce
e pel facileanzi opportuno collocamento di numerose statue e hassirilievi.
La liberalità della piissima regina Maru Cristina mollo si segnalò in favore delle monache Adoratrici; è da sperare che ulteriori prove di Ilegia e ili privata beneficenza permetteranno di compiere questo bel tempio se rondo l'originario concetto senza sagrilicarecome spesso
anzi quasi sempre accadele convenienze dell'arte a gretti pensieri di economia
(U) Vili della serva di Dio suor Ilaria Maddalena dell' Incarna zione.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (643/781)
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Dinare Adoralrici Maru Cristina Adoratrici Ilegia Vili Dio Ilaria Maddalena Incarna Dinare
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