Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO SESTOdestra di Dora Grossa
di piazza Castello
e della via di Po.
Le quattro prime brevissimeche mettono sui viali della Cittadella
non hannoeh' io sappia
memoria degna d' essere conservataavendo già parlato del deposito di S. Paolo. Lo stesso dirò della quinta
che riesce alla Misericordia.
Nella sestache chiamasi via di S. Dalmazzo
altro non v' ha di notabile che il palazzo de' conti di Val-lesa. Nella settima (via degli Stampatori) ricorderemo l'antico palazzo de' conti di Verrua
ora dei conti S. Martino della Motta. Neil' ottava ( via del Fieno)
di fronte al fianco del palazzo dei conti di Cigliò
è quello che fu de'marchesi S. Martino della Motta
architettura del barone Valperga.
A maggiori particolarità ci chiama la via di S. Francesco
che prima d£l 1720 chiama vasi via dello Studio. Abbiamo già parlato della chiesa di San Rocco
la quale prima qui s'incontra a sinistra. Abbiam accennato similmente come la casa che la fronteggia e il vicolo che varcato il portone si inoltra inver ponente fosscr la sede della Università di Torino prima del 1720. In principio della seconda isola troviam la chiesa ed il convento dei Francescani.
Vuoisi che da S. Francesco medesimoo almeno da uno de'suoi compagni o discepoli
tragga origine la chiesa de' Frati minori di Torino
di cui s'hanno
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (648/781)
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