Storia di Torino di Luigi Cibrario
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libro sestocura una compagnia di laici; indecente era l'altare de' Ss. Vittore
Modesto e Crescenzio
fondato dalla famiglia della Rovere
che il prelato mandò distrursi anche perchè innanzi a quello pendevano le corde delle campane. V'erano ancora gli altari di San Giovanni Battista; di Sant' Antonio da Padova; di San Giorgio; di Sant'Antonio abate; della Circoncisione; dell' Annunziata
o dei quattro Evangelisti (di patronato dei causidici); di San Martino (dei Vignati di S. Gillio); di Santa Barbara; di San Sebastiano (degli scolari oltramontani dai quali si celebravano le feste di S. Nicolò e di S. Sebastiano); del Santo Sepolcro
di patronato dei Bechi
formato di statue di creta in gran parte mutilate; della Natività del Signore.
Oltre queste dodici cappelle eranvi ancora varii altari addossati ai pilastri della chiesa che monsignor di Sarcina mandò distrursi per essere troppo disadornied erano quelli di S. Bonaventura; di Sant' Anna; di Santa Lucia; della Madonna del Parto; chiamata la Madonna di mezzanotte
e di S. Lorenzo.
Due anni dopo si restauravano gli cdifizi rovinosi del convento. Si ripigliava la fabbrica del convento e della chiesa nel 1602
e continuavasi ancora nel 1608
ed argomento che in quest'epoca siensi ridotte a tre le quattro navi antichee sostituito l'arco tondo all'acuto (3).
Nel 1673 il conte ed abate Francesco S>. Martino
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (650/781)
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Crescenzio Rovere San Giovanni Battista Sant Antonio Padova San Giorgio Sant'Antonio Circoncisione Annunziata Evangelisti San Martino Vignati S. Gillio Santa Barbara San Sebastiano S. Nicolò S. Sebastiano Santo Sepolcro Bechi Natività Sarcina S. Bonaventura Sant Anna Santa Lucia Madonna Parto Madonna S. Lorenzo Francesco S S. Martino Sebastiano Martino
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