Storia di Torino di Luigi Cibrario
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d'Agliè rifabbricò di marmi l'aitar maggioree ne acquistò per tal modo il patronato che prima apparteneva all'estinta famiglia dei Borgesi
ed ebbe eziandio sotto al coro un famigliare sepolcro.
Nel 1761 fu di nuovo restaurata la chiesae ingentilita di maestosa facciata corinzia
disegno di Bernardo Vittone.
In una delle restaurazioni testé accennatenello scavarsi una sepoltura si scoprì una mezza colonna con iscrizione relativa a Giuliano apostata
che fu portata all' Università.
Addì 16 d' agosto del 1777 un furioso colpo di vento abbattè la cima del campanile di questa chiesa ; le campane cadendo ruppero il vólto della cappella di San Pietro (4).
Le memorie di questo convento che sarèbbero state di grande interesse per la Storia di Torino
sia per l'entratura che ebbero i Frati minori negli affari del comunesia per quella ancor più grande che ebbero per lunghi anni nell'Università
e come lettori e come soci del collegio teologico
- queste memorie andarono tutte disperse nella bufera rivoluzionaria.
Noterò solamente che nell'anno 1765 il cardinale Ganganelli domandò al papa la facoltà d'estrarre un corpo santo dalle catacombee di donarlo a' suoi conventuali di Torino; e che avutala
inviò loro il corpo di Sant'Innocenzo martired'anni xvn
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (651/781)
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