Storia di Torino di Luigi Cibrario
Mimo SKSTOIu un' altra lettera scritta l'ulliino giorno dell'anno cominciava S. Vincenzo con un augurio
di cui non ho veduti altri esempli.
« Prego N. S. che l'anno in cui entriamo vi serva di gradino per salire all'eternità fortunata.... Dopo la raccomandazione che vi ho falla di camminar con semplicità
in questa bisogna vi fo quella di non abusare della vostra sanità e d'aver cura di quella de' vostri subordinati. Monsignor il Marchese ama tanto la giustiziache non gli increscerà quanto vi dico. Ed in proposito di questo buon signore
ciò che voi mi dite intorno alla sua esattezza nel far il ritiro spirituale e al modo di comporlarvisimi serve ad un tempo di grande edificazione e confusione. Io prego Dio che conservi ai grandi del secolo un tale esempio di virtù
e che gli dia la pienezza del suo spirito pel felice successo di tulte le sue intraprese. »
In letlera del 25 giugno 1656 egli scrivea :
n La vostra lellera del 50 di maggio ci ha recala una consolazione indicibile e nuova occasione di lodar Dio delle vostre imprese e delle vostre faticheperchè le benedizioni di Dio sono tanto evidenti che non si può desiderare di più. 11 suo santo nome sia dunque sempre adorato e ringrazialo. A ciò ho esorlato la compagnia dopo d' averle esposto le varie
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (686/781)
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S. Vincenzo Marchese Dio Dio Dio Vincenzo Monsignor
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