Storia di Torino di Luigi Cibrario
I.1BIIO SESTOcorte di Tonno
legò nel 1745 alla casa della Missione la sua libreria e parte del mobile che possedeva (3).
L'umiltà di cui i Padri della Missione fanno specialissima professionesecondo lo spirito del santo loro fondatore
fino al punto che la regola non permette loro di difendere la propria congregazione quando fosse in loro presenza ingiustamente accusata o vilipesanascose con molto studio alla mondana celebrità molti uomini degnissimi d'ottenerla. Due soli pertanto ricorderò : l'uno è Giovanni Maino
il quale occupavasi un giorno in giardinoquando venne a cercarlo il re Vittorio Amedeo 11
e saputo dov' eranon volle che lo chiamassero
ma andò egli stesso a trovarloe domandatolo che cosa facesse: Maestà
rispose il missionarioattendo alla coltura d'alcune pianticelle. Lasciatele
replicò il rech' io voglio darvene a coltivare altre di maggior importanza
e sono i miei figli. Nò solo il volle Vittorio Amedeo n educatore de'principi realimalo fe'suo consigliere e confessore
e quando alcuni anni dopomorto il signor Maino
egli si trovò avviluppato in gravi domestiche traversìe : Ahimè
fu udito esclamarese il mio Maino fosse vissuto
avrebbe co' salutari suoi consigli prevenuto tante avversità (4).
L'altro ò Michel Antonio Vacchetta
illustre esempio di santa ed operosa vitadel quale si ha la storia stampata.
La chiesa della Concezione è disegno del padre
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (692/781)
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