Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAl'O QUINTO
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sarebbe troppo gran peccato lasciare in dimenticanzaquella si è della principessa Giuseppina Teresa di Lorena Armagnac
avola del Rela quale
bellissima di sembiantibellissima d'ingegno
dell'arti e delle lettere singolarmente si dilettavae ai loro cultori altrettanto benigna porgevasi
men protettrice che amicaquanto suol fare il Re suo nipote; se non che morte troppo presto la giunse
e dopo molti mesi d'un morbo de' più crudelila spense il 9 di febbraio 1797 alle 3 1[4 del mattino. Morì in età di quarantaquattro anni
assistita dal padre Germano
teatinosuo confessore
e dal teologo Tardivicario di corte
visitata del continuoe con celesti parole confortata dalla venerabile regina Clotilde. Non volle essere imbalsamata
ma ordinò che il suo corpo fosse vestilo del sacco delle Umiliate
fra le quali era descrittae sepolto senza alcuna pompa allato a quello del marito.
Lo stile dell'antica cortee probabilmente di molte corti era questo
che quando il male dell' augusto ammalato era disperatissimosi pagava l'onorario de'medici e chirurghi sì ordinarli che consulenti
primachè fosse passato di vitae che da un fallo irrevocabile e funesto le loro fatiche fossero dichiarate infruttuose (2).
Nella terza isola della via de' Conciatori
a sinistrala casa che ora appartiene ai conti di Costi-gliole apparteneva una volta al tesoriere Lagrange
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (699/781)
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