Storia di Torino di Luigi Cibrario
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UUIiO SESTOL' una chiamata de' Minori conventuali
hacon dispensa de' sommi pontefici
rimesso assai de' rigori prescritti dal santo fondatoreonde renderne la regola più adattata all'umana fralezza.
L'altrachiamata de'Francescani dell' osservanza
seguitava le primiere discipline; ma perchè parve ad alcuni più zelanti che in qualche punto se ne dilungassenacque tra questi frati dell' osservanza una riforma
alla quale aderirono quelli che voleano camminare tra i più perfetti; senza lasciar per altro di formare un solo ordine ed una sola regola. Ma acciocché gli uni non servissero d'impedimento agli altriClemente vii ed altri pontefici prescrissero che i non riformati assegnassero in ogni provincia ai riformati qualche convento in cui potessero praticare a loro piacimento le maggiori austerità
mercè le quali si pensavano d'imitar meglio il glorioso loropatriarca.
Questi erano i tre rami della tribù Francescana
senza contare i Cappuccini
nuova riforma ordinata collo stesso pio pensiero di riprodurre l'esempio della vita religiosaquale venne da S. Francesco inslituila e praticata.
Prima del 1595 i Frali dell'osservanza di Genova
dello Stato di Milano
di Monferrato e di Piemonte formavano una sola vasta provinciachiamala di Genova. Poi si divise in due
mercè la creazione di una nuova provincia chiamata di S. Diego. INel
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (708/781)
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