Storia di Torino di Luigi Cibrario
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I.1BR0 SESTOdi S. Giovanni di Dio fondarono quasi (ulti gli spedali
e conservarono lo spirito del loro instilulo. A Torino pare che dopo la metà del secolo xvni il loro ministero più non riuscisse di pubblica soddisfazionepoiché Carlo Emmanuele in li congedò
abolì lo spedalee diè la casa che occupavano a Rosa Govona.
Era questa una povera fanciulla di Mondovì
che ispirata dal Signoree regolata dai consigli del venerabile padre Trona dell'Oratorio
avea nel 1742 ritirato in certe poche camerein cui abitava
alcune figlie orfaneo nate di genitori che più non avean modo di nudrirle e di custodirle
indirizzandole nella via della pietà
e facendole applicare sì le une chele altre ai lavoriai quali le conosceva più abili. Campavano le poverelle del prodotto di que'lavori
giunto ad alcune poche limosineche il detlo padre Trona alle medesime procurava. Andossi mantenendo quell'opera così lodevolmente
che d'anno in annoerebbero le limosinee crebbe il numero delle ricoverate a segno
che Rosa appigionò nel piano di Breo una casa capace di un gran numero di figliee nel 1752 cominciò a ritirare non solo fanciulle pericolanti
ma anche fanciulle già sviate e donne di cattiva famatenendole per altro in tre appartamenti separati (1).
Rosa era agitata dal desiderio di propagare altrove un insti lutodel quale avea colla sperienza di
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (736/781)
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