Storia di Torino di Luigi Cibrario
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MB HO SESTOfalla con tanto zelo guida e protetlrice delle altre?
Quest'indole tumultuosaquest'inquieta bramosia d'agire
questo avere sempre l'occhio e l'animo intento a cose nuovedispiacquero al cavaliere Ferraris
segretario di gabinetto del Reuomo onestissimo
e da principio tanto suo parzialeche Rosa andava tutti i venerdė a trovarlo
e stava a pranzo con lui. Ma era il Ferraris uno di quegli uomini di sangue freddoche adoperano in ogni cosa la squadra; che seguono senza deviar d'un passo il solco che la burocrazia ha traccialo
quand'anche rovini il mondo ; che non conoscono in ogni problema che una sola formola per risolverlo; che non sanno capire che le cose straordinarie si fanno per vie straordinarie e provvidenzialinon soggette al calcolo degli statisti; e che avrebbe pure dovuto comprendere
che se l'insti-tuto di Rosa Govona si fosse dapprima intavolato a quel modonon si sarebbe
come tanti altri della medesima speciemai pių compiuto
perchč l'operazione preliminare sarebbe stata quella di por mano ad un milione di lirese si procedeva con mezzi umani.
La veemenza di Rosa Govona era ingrata ai nervi tranquilli del cavaliere Ferraris
il quale avrebbe voluto che Rosa
giunta a Torino
si contentasse di ciō che avea fattosi sottoponesse a tutte le regole che i burocratici volevano imporle
nč pių
nč menocome se si fosse trattato dell'ispettor del Lotto
o del direttore della Dogana.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (738/781)
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