Storia di Torino di Luigi Cibrario
7UI.lltKO SESTO
risolto di diro a lui la mia tribolazioneperchè so ohe lui ha sempre lo stesso buon cuore che Iddio li ha dato per l'opera a ciò mi aiuti nelle tribolazioni in cui mi trovo
la maggior tribolazione che abbia mai avuto in diciassette anni che travaglio per i poverilo da me non voglio lasciare
perchè mi sono impegnata a Dio con volo; eppure non posso andare inanzi perchè sono impedita: a restarmene così è un slato così violento che vedo che non la posso durare : io credo di averlo altre volte detto a lui che il mio fine non è di solamente operarema di amare. La vista dell'amore fu la causa del mio operare. Conosco che fin ora non ho fatto niente e dinanzi a Dio vedo e sento quel molto che egli vorrebbe e che io devo fare e potrei fare per suo servizio. Ma se non posso operare secondo il disegno che Iddio mi ha inspirato e servendomi dei mezzi che la sua amorosissima provvidenza mi mette in mano
io mi sento come a tirar fuori de la strada in cui Iddio mi ha messa e sono come una figlia che è messa a fare il bindello che se li tagliano i fili della tramaallora non puole più andare inanzi nel suo lavoro; così sono io già clic non posso servirmi delle persone che il Signore li ha dato lo spirito dell'opera per aiutarmi: resto indebolita di spiriti e non mi posso promettere di fare quello che ho promesso di fare perchè mi sono levati i mezzi disposti dalla provvidenza per poterlo fare : voglio dire
che per fare quello che Iddio mi ha
| |
Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
|
Pagina (740/781)
|
Iddio Dio Dio Iddio Iddio Iddio
|