Storia di Torino di Luigi Cibrario

Pagina (742/781)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      716
      LIlìRO SESTODio non foscro trovali secondo Dio io sarei prontissima a deporli subito e non pensarvi mai più; anzi se senza aver mancato io
      mi Ieuasseroda tulio come possono di autorità assoluta e così non potessi più far niente del tutto io son prontissima a lasciare in un momento tutti i ritiri e tutte le creature; e assicurata che Iddio non volia più servirsi di me o Dio caro Signor cavaliere allora sì che la povera Rosa giubilerebbe di potersi dar tutta sola a Dio solo e al solo suo amore! Ma sentirmi come mi sento e fare quello che faccio o Dio che martirio! Io non mi lamento ma mi sfogo un poco con lui che può intendere la mia pena. Ora per ubbidire io mi vado restringendo e per far luogo alle esposte che vengono devo mandarne via di quelle che avevo preso abbandonate: le esposte anderanno crescendo benché non sieno secondo la mia prima idea; cosa ho da fareme lo dica per carità; se io potessi far tutto io mi sento coraggio come prima per tutte e vedo che di fatto il Signore mi aiuta perchè avendone di quattro classi nel ritiro
      delle pericolantidelle cadute
      delle espostee delle civili tutte riescono e prendono spirito; ma se vogliono che mi restringa a una cosa sola cosa ho mai da fare e quali ho da prendere? Le povere che sono abbandonale io non le posso lasciare e così mi terrò a queste sole e farò quel che posso (in che vivo e non penserò più al avvenire. ISc patirò


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

Pagina (742/781)






Dio Ieuasseroda Iddio Dio Rosa Dio Dio