Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO OTTAVO
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ina pazienza: forse il Signore mi farà finire più presto; basta clic se le cose non vanno innanzi e non si stabiliscono io non abbia da rendere conto a Dio non sia stato per mia colpa se non è fatto quel bene che sicuramente si può fare. Chi ha da pensare vi pensiperchè questa non è causa mia ma dei poveri e di Gesù Christoj ma intanto bisognerà che pensino a dare qualche provvedimento : io sono pronta ugualmente e a lasciar tutto e a far tutto perchè quello che veramente voglio niuno non me lo può impedire; perchè non voglio altro che croce e amore. Fin che posso voglio sacrificarmi alla croce; quando non possi più mi sacrificherò all'amore; vorrei tutto insieme ma luno o laltro non può mancarmi. Viva Gesù Crocifisso. Lui io lo guardo sempre come quando abbiamo uniti i nostri cuori per la sua gloria e al suo amore e lo prego sempre che li dica al cuore quelo che io non saprò dirli bene per farli intendere il mio afflittissimo cuore che è tutto croce ma non è ancora amore; lo lascio nelle santissime piaghe di Gesù. »
Sua indegna serva Uosa Govona (5).
Questa illustre e pia donnabenefattrice singoiar del Piemonte
morì d'anni 60 addì 28 di febbraio
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (743/781)
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Dio Gesù Christoj Gesù Crocifisso Gesù Uosa Govona Piemonte
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