Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo ni.miosiamo appena sfuggiti ai selvaggi costumi del resto dell' Italia dove abbiam veduto pių statue che uomini ŧ.
Accettando l'omaggio che rende alla cortesia de' Torinesi
noi rigettiamo lo storto giudicio che reca degli altri Italiani. E un francese che scrive; non un francese come Montaigne
ma un francese come Giulio Janin
e consorti ; dico in quanto all'impertinenza ed a un superbo dispetto pel veronon in quanto all'ingegno.
Sul cadere del secolo xvn vennero di moda le delizie : come qualche anno fa erano venute di moda le bellezze. Si descrissero le delizie della Svizzera
le delizie di Spagna
le delizie del paese di Ličge
le delizie d'Italia. Ma il Piemonte
o non si considerava da quelli oltremontani come parte d'Italia
o credevasi non aver delizia ; sebbene i suoi laghile sue valli alpine
le sue forestei suoi monti coperti d'eterno gelo
e le collinee i piani abbondino dei pių graziosi
de'pių tranquillidei pių solinghi
dei pių terribilidei pių tempestosi prospetti ; sebbene sia una Svizzera col sole
coi fioricolla ver-zura
e colle donne d'Italia.
Il Viaggio storico politico di Svizzera.
d'Italia e di Germania fu scritto negli ultimi anni del regno di Vittorio Amedeo u (prima del 1750). L'autore commenda assai la fermezza del Re noli'abbattere l'insolenza de'nobili delle provinole slaccate del
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (751/781)
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