Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO SESTOducato di Milano
usali ai disordini del governo di Spagna. Lo chiama eccellente politicogenerale esperio
bravo soldatoperito del commercio come un negoziante. Dice che quando
ritirandosi innanzi a forze superiorisi gittò tra i Valdesi
li aringo con tanto affetto che li fe' pianger tutti.
Passando a discorrere d'altre materie racconta chenon solo i borghesi
ma anche i contadini godono d'una certa agiatezza; che la nobiltà e i negozianti parlano più comunemente il francese e l'italiano che il piemontese ( così dovrebbe essere anche al dì d'oggi; dico dell'italiano)
che qui si fa la miglior seta d'Europa; che il tabacco formava altre volte un ramo di commercio molto lucrativo : ciascuno sadice
la stima in cui era tenuto il tabacco di Torino
quello di Millefiori
quello delle Dame-
ma il tabacco di Spagna ha fatto cader questo commercio (ora è risorto più attivo che mai).
Anche i grissinibastoncini di pane lutto crosto (così egli) erano caduti di moda
e abbandonati alla plebe e ai contadinipreferendo gli altri il pan francese.
11 rosolio di Torino era famoso fin d' allora. La corte compariva tra le più numerose e più splendide. Luogo di passeggio più frequentato era il doppio viale del Valentino.
Verso gli stessi tempi Galante chiamava questa città la più bella d'Europa per la sua simmetria; ma questa
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (752/781)
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