Storia di Torino di Luigi Cibrario
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TIMOdiscreti hanno 1' amabile condiscendenza di farci partecipare ai difetti delle due nazioni.
Questi contrapposti farebbero una lunghissima litaniama noi non la proseguiamo. Sarebbe inco-raggir la baldanza di questi avventati stranieri
che per altro non merita sdegno ma compassione.
Prima di chiudere questo capo e con esso l'opera miami rimane a parlare di un monumento che basta a nobilitare qualunque più gran capitale-
ed è il ponte di pietra sulla Dora d'un arco solodovuto all'alio ingegno del cav. Mosca ed alla munificenza del re Carlo Felice (7).
E convien pure ch'io rammenti VImbarcadero della via di ferro prossima a stabilirsi vicino a Porta Nuova; perchè questa viao per dir meglio queste vie segneranno un' epoca nuova per la patria nostra
renderanno il Piemonte centro e guida d'uno de' più estesi e più facili e più pronti commerzii che mai si sieno aperti all'ingegno ed all'industria degli Italiani; e faranno soave e reverendo all'intera penisolaanzi a tutte le genti che vi parteciperanno
il nomela sapienza e la costanza del re Carmi Alberto.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (754/781)
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