Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      dirò in ordine a con federazione, a privilegio di municipio, ad alti magistrati, i quali o in Istonio gl'impieghi loro esercitarono , o da Istonio ad altre città per sublimi cariche st trasferirono; quel che narrerò in quanto a tempii, fra i quali il Campidoglio, ad altri pubblici edifizii, a consolari famiglie qui stabilite, ed a rinomanza presso gli storici antichi, tutto e prova morale di sua grandezza, poiché a grandi e non a picciole città queste magnificenze si confacevano. Deduciamo fisiche prove di sua ampiezza da' ruderi che sparsamente e per un lungo raggio , specialmente verso mare , noi troviamo intorno a queste odierne fabbriche innalzate sulle fon* damenta delle vetuste: prove materiali pur sono quelle cloache, i non pochi acquidotti, e le spaziose conserve da acqua, i quali tuttavia visibili indi descriverò, opere d'immensa spesa, che fatte non si sarebbero in castella e villaggi.
      I più certi luoghi, ne' quali la città dispiega vasi, sono per Madonna delle Grazie e pe'giardini sottostanti alle mura delle Lame rsino al prossimo lido. Indizii assi cu rat issi mi ne danno nella prima contrada ( oltre a* molti avanzi di mura reticolate, di pavimenti e di cloache, i quali ne'passati tempi vi si dissotterrarono, e tuttodì vi si scoprano) una cloaca, un pavimento musaico e poche altre cose. Quella vedesi tronca in due lontane estremitìi, i'uua di rincontro al margine orientale del passeggio o belvedere di porta nuova, l'altra'in alto sulla nuova strada della marina: il solo volgar criterio basta ad assicurare che la cloaca prolungar si dovea verso S. Sebastiano (che forse non era valle in que' tempi) e verso mare; laonde la città dovea di qua e di là estendersi. Rimpetto alla Sottintendenza, precisamente nell' oli veto del capitolo di S. Giuseppe, fu scoverto a due palmi di profondità, allorché nel 1828 costruì-vasi la testé cennata nuova strada, un pavimento musaico lun« go palmi i5 e largo palmi 8: co'saggi eseguiti ne'dintorni si giudicò esser quel pavimento la terza parte dell'intero. Cinto di bianca zona musaica, nell'aja graziosamente l'artefice disegnò cerchi inscritti a quadrati, ed accerchi pesci, uccelli, cavalli ed altri oggetti, anche de', più bizzarri: il colorito delle cubiche petruzze imitava quello de' rappresentati animali. Sul pavimento rottami confusi di tegole e dj mattoni: in qualche lato ruderi di mura. Se a tempio, ovvero ad abitazione spettato éi fosse il pavimento noi sappiamo assicurare (4). Questo pregevole monumento fu ricoperto di terra , lasciandosi a' posteri la cura di farne tesoro. Altri pezzi di dozzinal pavimento fiancheggiato da residui di salde mura sono allo sco-verto e visibili da chi avanzandosi per questa nuova strada volge a sinistra lo sguardo quando giugne a Madonna delleL


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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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