Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
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È la mutabilità il carattere dèlie terrestri cose. Gli anni decorsi tra la guerra italica ed Augusto segoano l'apice della grandezza politica, a cui elevar poteasi la città distorno in faccia a Roma. Forza è che all'ingrandimento della quarta Monarchia del Mondo lo splendore delle altre città si sagri-fichi. Comincia adunque con Augusto-la decadenza d'Istonio, la quale sul bel principio non apparve. Augusto nell' anno quinto del suo consolato e 721 di Roma , mentre da assoluto Imperatore reggeva , e i suoi fidi soldati bramava rimunerare , spedi ad Istonio la decima Legione insignita degli epiteti augusta fedele, governata dal Legato Tito Stato-rio Proclo ( Iscr. 16 ), composta di Veterani e nobili soldati (49)* Quantunque la mercè di questa spedinone sembrasse divenuto il nostro Istonio una colonia militare romana (5o), nulladimeno tranne questo picciolo atto di prepotenza, la città nostra nulla soffrinne, illesi serbò i municipali pri-vilegii (51 ) e sino il titolo di Romano Municipio rattenne. Del conservato titolo municipale la dimostrazione è nella iscrizione di Statoriò; vi leggiamo costui qual Patrono del Municipio dello stesso Istonio, e dippiù Sexemviro Augustale. ,Or il Se^emvirato Augustale istituito venne per l'estinto Augusto (52); quindi la lapida non potette essere scolpita che dopo la morte dell'imperatore, in quegli anni, ne'quali Statoriò ad Augusto sopravvisse. In tal civile condizione Istonio sosteneasi ancor quando regnava Vespasiano : di fatti Marco Bebio S ve trio Marcello era ad un tempo Flamine di Vespasiano e Patrono del Municipio (Iscr. 17). Egli è vero che la iscr. 3i (la quale il nostro de Benedictis non, vide in Vasto , ma che a noi spettasse lo fesse nel Trattato delle Colonie scritto dà Onofrio Panvini) sembra contrastarci la municipal condizione sotto qualcuno de'Cesari, poiché ne dà notizia di monumento innalzato dall'Ordine e dalla Co-lonia al loro Patrono CnatoArrio Aximio, figlio di Cnato, della Tril?ù Publia; ma io ardirò sciogliere il dubbio riflettendo che dentro Istonio due corpi morali, tra loro distinti ed indipendenti, esistevano ; era P uno il popolo Istoniese , che da'suoi Magistrati civili , ossia dall' Ordine veniva rappresentato; l'altro corpo era costituito da'Veterani coloni ve* liuti di Roma. Or entrambi questi corpi poterono aver eletto Arrio per comune Patràcinatore, e l'uno e l'altro unirsi ad onorarlo di marmorea iscrizione. Fu mestieri che con que' nomi di Ordine e di Colonia si fossero distintamente annunziati per non porre di fianco a Colonia 1' opposto vocabolo di Municipio. Che se mai le mie riflessioni non saranno ricevute, dirò con Troyli (53J essere stato Comun costume delle
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