Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
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Colonie, de'Municipii, delle Prefetture miti delle stesse confederate città servirsi della generica frase di Coleniae Patron nus. Non dissimulerò al mio pubblico la perplessità, in chq la mia mente si trova intorno a cotanto astruso argomento* Come rispondere all'autorevol testo di Frontino, di Balbo , di Camarra, i quali fanno d' Istonio una colonia (56)? Forse l'era di sola apparenza: forse fu tale per brevissimo tempo* Egli è questo un altro punto di storia patria, il di cui schiak ri mento si spetta à dótte menti. Io lo lascio per trascorrere agli anni primieri del secolo secondo di nostra redenzione > propriamente all'impero di Trajano. Era tuttavia Munici» pio romano la città nostra sotto questo imperatore, poiché appunto in que'tempi, come appresso sarà provato, gl'Isto* niesi decretando statua al soprannatural genio di Lucio Valerio ' Pudente ( Iscr. 9 ) si annùnziarono con la qualità di municipi.
L'epoca di precipitoso decadimento è giunta. Ritogliere con istraboqchevole usura quanto le armi sostenitrici della giustizia obbligarono Roma a dare, ecco la norma politica di Adriano verso le nostre città. Indarno si affatica il de Benedictis per sostenere ad Istonio la romana municipanza sotto questo Imperatore. Il maggior pezzo della lapida di L. Pudente, ov'ei legge la frase di Municipi Istoniesi, fu iscritto a'tempi di Trajano e non di Antonino Pio successore di Adria* no; bensì il minor pezzo , in cui miriamo Pudente coprir la carica di Curatore della repubblica d'Isernia, questo mi* nor pezzo à la data di Antonino Pio, ed allora al grande fu aggiunto (5). Ne darò le prove quando de'nostri illustri concittadini tesserò le brevi biologie. Cessino adunque poco men che tutt'i privilegii d'Istonio, ne più di Municipio romano ricordi il nome sottQ gli artigli politici di Adriano negli anni 119 dell'E. C. La città nostra noti è più che una città provinciale del nuovo Sannio, in pari destino con le altre: un' ombra d' indipendenza lascia loro Adriano nel concedere eh' elle potessero eligeisi i Decurioni e gli altri magistrati minori , ma al Magistrato romano subordinati (54)* Io non so spingermi innanzi alle opinioni de* politici per decidere che il nuovo sistema amministrativo introdotto da Costantino il grande abbia invilito vieppiù che quello di Adriano le città del Sannio , abbandonandole al dispotismo degli uffiziali da lui creati : bensì né assicurano gli storici che la traslazione della imperiai sede alle lontane sponde del Bosforo negli anni 33o dell'E. C., fu il segno dello snervamento di occidente e della nostra rovina. I veri mali di queste contrade allora e non prima incominciarono, che allaL
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