Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      Tentino ^possessore delle nostre.contrade , edifico li presso la foce del fiume Sangro (Saro, Sagro, Sanguine) nel ioi5. il famoso Monastero di S. Giovanni in Venere consacrato alla regola di S. Benedétto , e lo arricchì di molti feudi (57) ^ tra i quali net 1047 .era già compreso Castello di Aimone (10), e vi fu negli anni consecutivi anche Castello Gisone (5,ioa). Quindi que* Monaci esercì tacono sulla nostra terra giurisdi-zion temporale perchè feudatarii (10), e giurisdizione spiri* tuale in virtù de'vescovili loro privilegi*!, come altrove di* mostrerò. Fu sotto del loro dominio che tre sciagure piom« baro no su Vasto.
      Moriva nel 1189. in giovane età e senza figli Guglielmo 2.0 il buono, re di Napoli. Della stirpe del gran Rug-giero rimaneano Costanza figlia legittima e Tancredi bastardo di questo gran re. Erasi quella maritata ad Arrigo VI* imperatore di Alemagna, figlio di Federico I. Barba rossa ; e perniò al trono del regno di Puglia legittimamente Arrigo succedea ; anzi diegliene la investitura Celestino III. All' opposto da* Grandi del regno veniva proclamato re Tancredi. L'Imperatore adunque e Tancredi, ambi -provveduti digrosso esercito, quegli dall'Alemagna, questi da Sicilia si movono ad incontrarsi; e poiché Termoli era già' in poter di Tan* credi , talché vi tenne allora solenne corte , lo scontro degli eserciti nelle nostre terre vi scaricò i danni e le devastazioni della guerra ncll1 anno di G. C. 1191. Più gra~ vi però furono i mali arrecati dalle truppe Alemanne trascorrenti le contrade A mi terne e Teatine per dirigersi alle Pu«* glie (58). Scausò la patria nostra il flagellò della guerra e la rapacità militare ? Se dalla comune sciagura ella fosse andata esente la storia lo avrebbe notato.
      I più santi proponimenti addivengono .perpiciosi qua-» loia gli uomini , che li formano, mancano del vero spirito di religione. Correano gli anni del Signore 1194* intorno la foce del Sangro numerose schiere di Crociati e le truppe di Arrigo VI. si fermarono per di là imbarcarsi e correre a riconquistare Terra Santa. Qual più degna impresa di questa ? Eppure ella fu macchiata dalla rapacità e dalla scelleratezza de' Crociati, i quali peggio assai che barbari saccheggiarono e desolarono con militar licenza , e ripetute volte 3 le terre giacenti dal Sangro a Termoli ; laonde pur Vasto v'incappò. A noi ne dà contezza la nenia di Be-» rardo monaco di S. Stefano in rivo maris, della quale trascrivo alcuni distici interi ottamente come monimento dell» cultura letteraria frentana in que? barbari tempi (5$)
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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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