Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
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religione; Sol questo bastò sulle prime a fer sospettare che la chiesa di S. Pietro ( ove una certa religiosa oscurità regnava, ed alle di cui navi discendeasi per alquanti gradini) dovette essere in origine un tempio de'Gentili, invertito indi all'adorazione .del Principe degli Apostoli. Altro appoggio porse alla congettura il gran serbatojo da acqua con pavimento, messi allo scoveito nel rinnovarsi l'atrio di S. Pietro (5). Avvalorarono vieppiù il sospetto la testa marmorea di donna con la vitta e di greco scarpello, una mezza statua marmorea di altra donna , alcuni anelloni di metallo antico, molti pezzi di vetro colorato, avanzi di sepolcri e moki marmi 4 i quali oggetti attenenti alla religioue de'pagani si trassero di sotterra tra immense rovine di edilìzio e di mura reticolate o a quadrucci nell'anno 1794 , nella qual'epoca il muro meridionale della chiesa si rialzava (109). Sin qui peraltro non sàrebbesi indovinata la divinità, a cui il tempio fu dedicato , ne spiegati gli usi di molti di quegli antichi oggetti se la sorte non avesse latto addocchiare , e ciò fu nell'Agosto del medesimo auno 1794,- la iscrizione ^4* stava ella infissa ed occulta sul muro della destra navata di S. Pietro. Allora ogni oscurila disparve, poiché dalla iscrizione apprendemmo che Publio Paquio Azmeno liberto di Publio, Capo o Rettore del Collegio de Sacerdoti Cereali, restaurò il tempio coi denaro del pubblico , ed ei medesimo approvi il lavoro. Fu qui adunque il tempio di Cerere , di cui i misteriosi riti si praticavano in profondi e tenebrosi edifizii; alle lustrazioni servì il gran serbatojo; a legare le vittime furono destinati gli auelloui; le oblazioni, che sino al passato secolo si faceano alla chiesa di S. Pietro da' mestieri, ed in particolare le offerte delle spighe di grano, erano continuazione delle oblazioni usate verso la Dea delle biade. Il sanetwn addita assai elegantemente il tempio (110); e poiché la Decnria Istoniese addossò ad Azmeno la direzione della restaurazione, fu necessità che Azmeno stesso ne approvasse il travaglio come ben eseguito (m).
Probabilmente ne'contorni di Madonna delle Grazie stette altro tempio di Cerere, poiché pochi passi lungi dalla cappella della Vergine vedeasi nello scorso secolo un antro con pavimento musaico , quasi sotterraneo tempio: uè' dintorni medesimi, come in appresso farò notare, i nostri cittadini trovarono la iscrizione lapidaria 8. , in cui un Cereale è menzionata. Oltre di che la iscrizione i5. dk notizia del Prefetto de' Cereali urbani ; se questi non fu addetto al tempio di Cerere nel sito di S. Pietro, potétte esserlo stato dell' altro , nel sito di Madonna delle Grazie , pure ne' recinti urbani»
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